I caffè filtro.

Sempre più spesso troviamo nelle caffetterie delle nostre città una proposta alternativa al caffè espresso.

Si vedono sui menù nomi esotici o dal tono vagamente fantascientifico come V60, Chemex, Syphon, Aeropress, French Press, Kalita Wave e altri.

Avete mai chiesto al vostro barista cosa sono?

Sono tutti sistemi di preparazione manuale del “caffè filtro”. Bevande a base di caffè fresco, macinato al momento proprio come il nostro italico espresso, ma realizzate con metodi molto più simili a quelli di un tè o di un infuso.

Alcuni di questi sono tra i metodi più comuni al mondo per preparare il caffè, molto più dell’espresso che invece è ancora una rarità fuori dal nostro paese.

Non richiedono costose macchine, ma solo pochi semplici strumenti: un macinacaffè (anche manuale può andare benissimo), il sistema di estrazione (V60, French Press, Aeropress, Chemex o il vostro preferito), una bilancia e dell’acqua calda (un bollitore con termometro e collo di cigno è raccomandato, ma non indispensabile) a circa 96°C (appena prima del punto di ebollizione). Ed è per la loro semplicità che nel mondo sono così famosi. Ma anche perché esaltano le note fruttate del caffè.

Non aspettatevi il corpo e l’intensità di un espresso. Aspettatevi però di trovare aromi e gusti nuovi e inaspettati per un caffè: floreali, fruttati, dolci. Non resterete delusi, a patto che il caffè sia freschissimo, di ottima qualità e preparato con acqua filtrata o oligominerale. E sempre che il vostro barista sappia cosa sta facendo. Altrimenti avrete una sorpresa molto amara!

A differenza dell’espresso, che si beve spesso in soli due sorsi, il caffè filtro si presto molto a momenti di relax o ad essere sorseggiato nel corso di qualche minuto. Il nostro preferito? E’ senza dubbio il V60, ed è quello di cui trovate la nostra ricetta qui a fianco.

Prendetevi una pausa dunque… e assaporate il caffè più bevuto al mondo: il caffè filtro.